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A caccia di Dante nel patrimonio dell’Ateneo

Nel VII centenario della morte di Dante vogliamo ricordare come il nostro Ateneo abbia  condotto numerosi studi e ricerche sul poeta e la sua opera fondamentale . Puntuali tracce di questi studi si trovano negli Atti già a partire dal primo volume con l’articolo datato 1875 “Del ternario di Dante” di Amato Amati e  poi ancora con regolarità negli anni a seguire con circa 30 articoli pubblicati.
Nel 1965 veniva celebrato il VII centenario della nascita di Dante e l’Ateneo inaugurava il proprio Anno Accademico con una cerimonia commemorativa di cui si conservano le immagini di un servizio fotografico,

Per tale occasione l’allora segretario generale Tancredi Torri preparò uno studio dantesco di cui l’archivio conserva il dattiloscritto mai pubblicato insieme a un curioso “Orologio del Ponta” per interpretare i passi della Divina Commedia con riferimenti astronomici.

L’anno accademico 2014-2015, ha visto un intero ciclo di incontri dedicati a Dante pubblicati nel volume LXXVIII degli Atti  per ricordarne i 750 anni dalla nascita. Tali studi hanno esplorato l’influenza della Divina Commedia anche in ambiti insoliti e attuali come i fumetti e i nuovi media. 

Nello stesso anno è stata inoltre organizzata la mostra “Rino Ferrari – Inferi” con 50 opere che ripercorrevano i progetti “Inferno” e “Palazzo della Divina Commedia”, sui quali sono stati realizzati anche i due video “Parliamo di Dante” oggi: “L’Inferno di Dante” e “I turisti dell’inferno” .

Tra le opere d’arte conservate nella nostra sede  sono dedicate a Dante un olio del Diotti sull’episodio del Conte Ugolino e una pregevole litografia acquerellata “I centauri di Rino Ferrari.  

La Biblioteca possiede un numero rilevante di volumi sul tema, tra cui una preziosa edizione del 1820 della Divina Commedia, realizzata a Rovetta, la cui prima cantica è stampata con caratteri d’oro su carta violacea.
Viene conservata anche una copia anastatica,  dell’esemplare della prima edizione della Divina Commedia stampata a Foligno l’11aprile 1472 da Johan Numeister ed Evangelista Angelmi.

Da ricordare infine che sin dal 1913 l’Ateneo è socio perpetuo della Società Dante Alighieri, come attesta il bel  diploma conservato nell’archivio storico. 

Dante negli archivi dell’Ateneo
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