L’attività della scuola “G. Castellini” di Como all’inizio del Novecento
Salone dell’Ateneo 22 gennaio 2020
Mostra a cura di:
Laura Serra, Nazzarina Invernizzi, Mariateresa Pesenti, Laura Billa
La Scuola di arti e mestieri “G. Castellini” di Como fu fondata per iniziativa di Gabriele Castellini sulla base della sua esperienza di insegnante e di direttore del Convitto di Oltrona prima e, dal 1843, del Collegio di Camerlata che comprendeva scuole tecniche, commerciali, ginnasiali.
Gabriele Castellini destinò, con un legato, parte della sua fortuna alla fondazione di una scuola che si proponesse di formare i figli del popolo, istruendoli nel “…disegnare, modellare, intagliare, all’intento di migliorare i disegni per le stoffe, per i lavori in ferro, in legno, in oreficeria, pietre dure, decorazioni di pareti ed ogni genere di disegno industriale”.
Il Pio Legato divenne Ente Morale con uno statuto nel quale si precisavano l’uso e lo scopo dell’Opera Pia; finalmente, con R.D. 11 Febbraio 1883, n° 1214, si passò all’istituzione di una Scuola di Arti e Mestieri, chiamata “Gabriele Castellini”.
La scuola comprendeva anche il Corso di costruzioni civili idrauliche e stradali, frequentato, fra gli altri, da Antonio Sant’Elia tra il 1903 e il 1906. Al termine degli studi egli ottenne la qualifica di “capomastro-edile” dopo aver superato, con il massimo dei voti, la prova finale che aveva come tema la copertura a capriate “Polonceau” che, nel 1906, era all’avanguardia nella progettazione edilizia.
Nel corso Scuola di costruzioni edili insegnò l’ingegner Costantino Ferrario che ricoprì anche l’incarico di membro del Consiglio di Amministrazione. Suo è il progetto riguardante la derivazione dell’acqua del torrente Sorico. Tra i suoi allievi vi fu Regolo Serra, autore delle tavole, che frequentò la Scuola dal 1897 al 1900. Le tavole esposte documentano l’attività didattica della sezione di “costruzioni civili idrauliche e stradali”.
Regolo Serra, (Milano 1881- Bergamo 1941) conseguì presso la scuola il diploma di “Capomastro” e successivamente, nel 1908, ottenne il brevetto di “Perito Capomastro” dalla sezione di costruzioni civili, idrauliche e statali del Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio. Le sue esperienze lavorative si svolsero principalmente nel settore delle grandi opere: infrastrutture idrauliche, ferroviarie e stradali.
Tra le tavole particolarmente importanti sono quelle che illustrano la capriata Polonceau, inventata da Camille Polonceau nel 1840, uno dei tipi costruttivi che segna il passaggio dalle strutture storiche a quelle moderne, utilizzando nuovi materiali e nuove metodologie di calcolo.