Ateneo, sala Galmozzi, ore 17.30
PALAZZO VAVASSORI, L’IMMAGINARIO RINASCIMENTALE
Eleonora Gamba
Dalla vicinia di S. Grata a Venezia, la carriera di Bernardino Benaglio nel XV-XVI secolo
Bernardino Benaglio apparteneva a una possidente famiglia bergamasca residente nella vicinia di S. Grata, da cui presto si allontanò per tentare la fortuna con l’arte della stampa a caratteri mobili, da poco introdotta in Italia dai primi tipografi d’Oltralpe. Dopo una breve esperienza giovanile marchigiana, per la quale mancano prove, ma vi sono validi indizi, il bergamasco stabilì una florida impresa a Venezia, dove stampò per decenni prodotti di ogni genere e di ottima qualità. Attraverso alcuni documenti che lo riguardano e le sue edizioni più significative si ripercorrono le tappe salienti di questa brillante carriera, dando particolare rilievo al legame, mai interrotto, con la città d’origine.
Maria Mencaroni Zoppetti
Il linguaggio delle grottesche: su amore e morte un percorso tra immagini e libri
Un palazzo ai margini occidentali della città, in Borgo Canale, riedificato all’inizio del Cinquecento, decorato ad affresco dopo la metà dello stesso secolo, comunica attraverso le immagini dipinte una cultura letteraria moraleggiante che si avvale della conoscenza di numerosi libri illustrati. Gli autori ancora ignoti, piuttosto che i proprietari/committenti rivelano una sensibilità raffinata nell’uso dotto della emblematica, dimostrando ancora una volta che, nonostante in Bergamo non fosse ancora consolidata la presenza di stampatori, la circolazione libraria era vivacissima e coinvolgeva una larga parte della società.
Gli incontri gratuiti sono aperti a tutti